La STET agli inizi degli anni '70 aveva deciso di istituire una scuola superiore per la formazione dei giovani ingegneri e dei futuri dirigenti che fu intitolata a Guglielmo Reiss Romoli suo primo direttore generale del dopoguerra; dal 1972 la scuola cominciò a funzionare in una sede provvisoria all'Aquila, ma come sede definitiva fu scelta un'area in un comune vicino, Coppito, dove la scuola fu costruita secondo il modello del campus anglosassone.
La carica di direttore della scuola fu offerta nel 1976 a Luigi Bonavoglia. Lasciare dopo quasi un decennio quello CSELT che aveva portato a livelli di eccellenza non fu certo una scelta facile, anche se la proposta di avviare questa nuova scuola era molto allettante per diversi motivi: il suo interesse costante per la formazione, il fascino di costruire qualcosa di nuovo, e non ultimo il fatto che il passaggio da Torino all'Aquila avrebbe permesso di riportare la famiglia a Roma, dopo ventisette anni al nord. Il rovescio di questa medaglia era la prospettiva di anni di pendolarismo tra Roma e l'Aquila, ma la struttura di college della scuola rendeva la cosa tutto sommato sopportabile.
D'altra parte Luigi Bonavoglia si era già occupato di questa scuola come ricorderà dieci anni dopo nel decennale: (*)
Lasciò quindi lo CSELT e contemporaneamente con una scelta piuttosto insolita in Italia, dove il professore universitario è quasi sempre a vita, decise di lasciare anche la cattedra al Politecnico di Torino per concentrarsi sulla nuova impresa. L'atto costitutivo della scuola in società per azioni si ebbe il 28 luglio 1976, ma a fine 1976 la nuova sede non era ancora ultimata e i primi mesi di lavoro furono difficili proprio per la forzata convivenza della scuola con un cantiere ancora aperto.
L'apertura ufficiale della scuola si ebbe nel 1977 e Luigi Bonavoglia si impegnò a fondo per farne un altro fiore all'occhiello della ricerca e della formazione in Italia.
Nell'atrio della scuola fece esporre una frase di Seneca: "Longum iter est per praecepta, breve et efficax per exempla"(*) che voleva riassumere una delle sue idee didattiche di fondo, enunciata per esempio nel suo articolo Insegnamento e apprendimento del 1989:
La scuola doveva quindi fornire ai giovani laureati un insegnamento e un apprendimento a livelli di eccellenza e non era per lui concepibile che un dirigente del settore non avesse alle spalle una solida preparazione tecnica.
La scuola era destinata soprattutto alla formazione post-universitaria dei quadri SIP/STET, ma era aperta a tutti e fu frequentata da tecnici dei Ministeri, delle Forze Armate, della RAI, dell'ENEL, della Banca d'Italia.
I docenti erano in parte interni per le materie di base e in parte esterni, provenienti da società del gruppo STET o da Università italiane, europee o americane per le materie specialistiche. Il livello era alto, basti ricordare che per tenere un corso su Unix venne alla scuola lo stesso Ken Thomson ideatore di quel sistema operativo; e molti altri specialisti di livello internazionale come i prof. Blanchard della Virginia University, Helgert della G. Washington University e Asano dell'Università di Tokio vennero a tenere corsi alla SSGRR.
Ma oltre alle materie tecniche tipiche di una scuola per giovani ingegneri, la scuola diede importanza anche a quelle gestionali-manageriali, come ricorda con queste parole Santi Bordone (*):
Nel 1985 raggiunta l'età della pensione lasciĆ² la carica di ammininistratore della scuola per assumere quella di presidente della medesima, carica che manterrà fino all'aprile 1991.